giovedì 19 maggio 2011

Un solo mediatore


Secondo il dizionario della lingua italiana, il mediatore può essere definito come colui che interviene per determinare l’accordo tra due parti. Questo concetto ci è molto chiaro quando pensiamo, ad esempio, ad una “mediazione immobiliare”: tra il venditore di una casa e l’interessato acquirente si pone “nel mezzo” il mediatore, che lavora da entrambe le parti per consentire il raggiungimento di un accordo. O ancora, nel caso di una disputa tra due persone, potrebbe essere eletto un terzo che, con il ruolo appunto di mediatore, cerchi di portare la riappacificazione tra le parti.
Anche l’uomo, con la sua tendenza naturale a peccare e a disubbidire alla legge di Dio, si trova in una condizione di lontananza dal Padre e necessita quindi di un mediatore, di qualcuno che porti “la pace” tra le due parti. Chi può tuttavia ricoprire un ruolo così importante e complesso?

C’E’ UN SOLO MEDIATORE
Durante il corso della storia del cristianesimo, l’uomo ha “proposto” (e propone ancora ai nostri giorni) diverse figure che tentino di mediare la creatura nei confronti del suo Creatore.
Per molti infatti, ancora oggi, un possibile mediatore è il “sacerdote”. Un uomo che, investito della carica divina, possa assolvere gli errori del fedele e quindi ristabilire un buon livello di armonia tra Dio e il cristiano. Oppure alcuni ritengono che uomini già morti e in una condizione di “santità”, possano intercedere davanti a Dio perché conceda all’uomo "una grazia".
Tuttavia la Bibbia, fondamento basilare del cristianesimo, scredita ogni forma mediatore “fai-da-te” frutto di invenzione umana, per lasciare il posto all’unico in grado di assolvere realmente a questo compito: Gesù Cristo. E’ scritto infatti: “C'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Gesù Cristo uomo.” (I Timoteo 2:5). Il Figlio di Dio è l’unico mediatore in grado di riappacificare il Padre con il credente.
Anche per il perdono del peccato la mediazione di un uomo non ha assolutamente alcun valore, infatti la Scrittura afferma che “se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesú Cristo, il giusto.” (I Giovanni 2:1). Per quanto riguarda invece l’uno o l’altro “santo” che interceda per l’uomo, anche qui la Bibbia è molto chiara: “Cristo Gesú è colui che è morto e, ancor piú, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi” (Romani 8:34).
Solamente una persona può prendere la nostra preghiera, presentarla al Padre e ottenere misericordia: Gesù Cristo, Figlio di Dio, vero Dio e vero uomo.

UN PARI LIVELLO
Abbiamo detto che tra uomo e Dio esiste un disaccordo, nel quale Dio è “la parte lesa” (offesa) dal peccato dell’umanità. Tuttavia, proprio il Padre, che è amore e desidera avere una relazione intima e profonda con la sua creatura, ha provveduto la soluzione: Gesù Cristo, suo unico Figlio, è morto sulla croce (al posto dell’uomo) per colmare l’ingiustizia creata dal peccato e riconciliare l’uomo con Dio.
Perché non poteva un semplice essere umano ricoprire questo ruolo? Perché non scegliere un profeta o un martire a sacrificare la propria vita per gli altri, ma proprio Dio stesso?
C’è un esempio che aiuta a comprenderne questo motivo.
Se un soldato semplice commette un torto nei confronti di un generale, a poco potrà contare l’intercessione di un altro soldato semplice per ottenere il perdono del primo. Ma se interviene un secondo generale, che ha lo stesso grado e livello di colui che è stato offeso, e intercede affinché il torto commesso dal soldato semplice sia perdonato, allora questo avverrà.
Colui che intercede per qualcun altro ha credibilità nel momento in cui ha lo stesso “grado di autorità” di colui che è stato offeso.
Allo stesso modo, l’offesa procurata a Dio Padre dal peccato dell’uomo non può essere perdonata tramite l’intercessione o l’assoluzione di un altro uomo, ma solo attraverso qualcuno che abbia la stessa autorità di Dio Padre: Gesù Cristo, il quale, essendo allo stesso livello di Dio, intercede e ottiene misericordia grazie al suo sacrificio sulla croce, che ancora oggi è in grado di perdonare e rendere libero l’uomo.

A chi stai rivolgendo oggi la tua preghiera? Su cui ti stai appoggiando per ottenere una riappacificazione con Dio? Se la risposta è su un uomo, sia vivo che morto, sappi che la tua richiesta non potrà trovare risposta davanti al trono di Dio. Oggi stesso indirizza il tuo sguardo verso Cristo Gesù, l’unico mediatore tra Dio e gli uomini, rifletti sul suo sacrificio compiuto volontariamente ed espressamente per te, ed affida a Lui la tua vita. 


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