domenica 19 settembre 2010

Testimonianza di Matteo

Salve a tutti, mi chiamo Matteo e ho 51 anni.
Sono onorato di poter in breve testimoniare quello che il Signore ha fatto per me.
Io sono nato in una famiglia cattolica come tante altre, ma non praticante: in casa mia si parlava di tutto, tranne che di Dio. Eppure io, sin da piccolo, sentivo che c’era un Dio che mi guardava, sebbene avessi paura di questo Dio.
Alle scuole elementari presi una forte decisione: decisi di dare la vita a Dio attraverso il sacerdozio. I miei furono molto contrari, ma continuai a restare nel gruppo dei Salesiani per molto tempo.
Passò del tempo e io mi allontanai da questo Dio, pensando che Lui non mi volesse; e così, nel crescere, presi tutt’altre strade: idolatria, seguivo maghi e cartomanti, andavo dietro a indovini e talismani…
Facevo molte cose che non erano buone agli occhi del Signore.
Un giorno successe un evento nella mia famiglia che sconvolse la mia vita: mia moglie stava morendo.
Fu così che io alzai gli occhi al cielo e dissi: “Signore, salva mia moglie, preservala dalla morte; piuttosto io meriterei di morire, non lei”. Dio ascoltò la mia preghiera e la preservò.
Ritornai in Chiesa Cattolica, dove mi unii al gruppo carismatico del Rinnovamento dello Spirito, all’interno del quale ero veramente molto assiduo.
Mi appassionai e incominciai a leggere la Bibbia; subito mi resi conto che molto di quello che era scritto nella Bibbia non corrispondeva a quello che succedeva all’interno della Chiesa Cattolica, e così nacque una forte lotta dentro di me.
Ma Dio aveva provveduto una risposta: un collega di lavoro era un pastore evangelico, che per anni mi aveva invitato nella comunità e mi parlava di Gesù, ed io spesso ribattevo “ma io già vado in chiesa”! Tuttavia, lui continuava a pregare per me.
Un giorno mi trovai a parlare con un sacerdote e cominciai a mostrargli che, sebbene la Bibbia dica chiaramente delle cose, loro ne facevano tutt’altre. Fui contrastato, ma una sorella del Rinnovamento dello Spirito mi invitò ad incontrare i cosiddetti evangelici.
Entrai in una chiesa evangelica per la prima volta nella mia vita, e sentii un cantico che cantavano che toccò molto la mia vita, ma la mia lotta interiore mi portò a non frequentare più nessuna chiesa.
Tuttavia oggi riconosco che Dio è buono, ascolta coloro che lo cercano con cuore sincero e si fa trovare.
Infatti una sera, salii in macchina con l’intenzione di incontrare i miei amici, ma il piano del Signore era diverso. Per la strada ebbi un piccolo incidente, cambiai strada per andare a sistemare la macchina e nel tragitto passai davanti ad un’altra chiesa evangelica. Mi fermai e sentii da fuori che stavano pregando e lodando il Signore; in quel momento provai una gioia immensa, scesi dalla macchina ed entrai in comunità.
Piansi davanti a Dio per molto tempo, e Gesù mi liberò da ogni cosa che mi teneva legato. Da allora ho sempre frequentato la chiesa evangelica e oggi posso dire, con certezza, che Gesù mi ha salvato!
Dio vi benedica.

venerdì 17 settembre 2010

Testimoninza di Crispino


Mi chiamo Crispino, ho 40 anni, e desidero raccontarti la mia testimonianza, ma prima di tutto voglio ringraziare il mio Signore Gesù dandogli onore e gloria per quello che ha fatto nella mia vita.

Prima di conoscere il Signore Gesù, come molti giovani amavo andare a ballare e spesso capitava che facevo a pugni nelle discoteche, tornando a casa la mattina solo sulle 6.


Nel mio mondo di allora incominciai a fare uso di alcol e più passava il tempo, più la situazione peggiorava fino al punto che giunsi a fare uso di ogni tipo di droga, dai semplici spinelli alla cocaina.
Pensavo che tutto ciò potesse appagare la mia vita, ma scoprii che non era così.
Intanto la mia condizione peggiorava giorno dopo giorno; ogni volta che tornavo a casa ero nervoso e mi arrabbiavo con mia moglie e con i miei figli, che subito scappavano in cucina oppure si nascondevano in camera da letto. Incominciai a picchiare mia moglie e i figli.

Quando uscivo di casa ero costantemente controllato dalle forze dell’ordine, i quali spesso mi chiedevano i documenti e io non perdevo l’occasione di rispondere male;  un giorno mi puntarono la pistola intimandomi di stare fermo perché avrebbero dovuto perquisirmi.

La mia vita era diventata un vero disastro;  passò del tempo fino a che un giorno successe qualcosa che mi fece cadere in una profonda depressione: mi ammalai di una patologia al fegato e alla milza.
Questa malattia mi ridusse in uno stato terribile: ero fisicamente distrutto e vomitavo tutto quello che mangiavo.
Fu allora che decisi di rivolgermi a Cristo Gesù, il Signore.

Mia moglie aveva già accettato Gesù nel suo cuore, frequentava da tempo la chiesa evangelica e stava pregando per me. Le chiesi di poter andare con lei in chiesa;  e oggi ringrazio Dio per quel giorno benedetto in cui presi questa decisione, perché proprio quel giorno, arrendendomi ai suoi piedi, la mia vita fu completamente trasformata.

Oggi, guardando indietro, degli amici che frequentavo alcuni sono morti, altri sono in carcere e altri ancora vanno di male in peggio, perchè non riescono ad uscirne fuori dalle droghe, dall’alcol e da tutto ciò che offre questo mondo.

Quanto a me, io sono stato completamente liberato da tutte queste schiavitù e posso dire con assoluta certezza cheil merito è del mio Signore Gesù;  Lui mi ha liberato dalla droga, dall’alcol, dalle malattie, dal maltrattare e picchiare le persone.
Anche le forze dell’ordine, conoscendomi per quello che ero prima, sono rimasti stupefatti e sono testimoni di questo cambiamento.

Oggi ho tutto quello che potevo desiderare: un lavoro, una casa, una bella famiglia che amo e con cui servo il Signore e soprattutto la libertà e la pace nel cuore.

Caro/a lettore o lettrice, io non so quale sia il tuo problema, ma so che nel mondo non troverai mai vie d’uscita, ma se vai a Gesù che è LA VIA, LA VERITA’ e LA VITA, allora troverai la vera libertà.
Dio ti benedica.

sabato 21 agosto 2010

Testimonianza di Maicol

Ciao, mi chiamo Maicol e ho 20 anni. Voglio raccontarvi quello che Dio ha fatto nella mia vita. Sono nato in una famiglia evangelica, quindi sin da piccolo ho ricevuto degli insegnamenti sani riguardanti la Bibbia. Andavo in chiesa ogni domenica e quindi mi ritenevo a posto davanti a Dio. Non facevo nulla di male e agli occhi di tutti ero un bravo ragazzo; nella mia mente pensavo "non sono certamente un peccatore, come tanti altri", o ancora "Dio non può rimproverarmi nulla". Eppure succedeva qualcosa che non riuscivo a spiegarmi: pensavo di avere tutto, eppure non riuscivo ad essere pienamente felice. Sì, mi divertivo e in apparenza ero molto sereno, ma più passavano i giorni più mi rendevo conto che la mia felicità non era reale: mi mancava sempre qualcosa. Cercavo di non ascoltare questi pensieri, ma questo vuoto diventava sempre più grande nella mia vita, e nonostante da fuori nessuno si accorgesse di niente, io non mi sentivo a posto. Vedevo la pace e la serentità nella mia famiglia, nei fratelli e nelle sorelle della chiesa, e mi rendevo conto che io non avevo quel tipo di serentità e pace autentica.
Un giorno mi recai ad un campeggio evangelico, e con me portavo sia il mio sorriso di facciata che i dubbi laceranti del mio cuore. Una sera, una meravigliosa sera, Dio parlò al mio cuore. Mi fece comprendere, attraverso la Bibbia, che io ero un peccatore esattamente come tutti gli altri; non serviva "uccidere e rubare" per essere peccatore, ma anche solo un pensiero può renderci sporchi davanti a Dio.
Scoprire di essere un peccatore fu per me una crisi, ma anche uno stimolo per rivolgermi a Dio come non avevo mai fatto fino a quel momento. La mia preghiera non fu molto articolata, ma nella semplicità dissi a Dio "Signore sono un peccatore. Ti prego, perdonami. Fammi sentire quella pace di cui parlano in chiesa". In quel momento sentii dentro me una pace che non è possibile descrivere a parole, la sensazione che il peso del peccato (che io non ero disposto ad ammettere) veniva portato via; in quel momento ogni dubbio sparì, ogni incertezza scomparve: Dio mi aveva salvato. Si era avverato anche nella mia vita quello che è scritto in I Giovanni 1:9 "Se confessiamo i nostri peccati, Dio è fedele e giusto da rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità" e ancora "Giustificati dunque per fede, abbiam pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore" (Rom. 5:1).
Anche io avevo finalmente sperimentato di persona quella pace di cui avevo tanto sentito parlare, e oggi posso testimoniare che la presenza di Dio nella mia vita non è mai mancata, ma la sua guida è tangibile, reale, innegabile ogni giorno.

Caro amico, cara amica, se anche tu non ti ritieni "grande peccatore", o una "grande peccatrice", sappi che "Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio". Il fatto di credere di non avere sbagliato, non significa che le cose stiano realmente così. Permetti a Dio di convincerti e confessa a Lui i tui errori: Lui sarà fedele e giusto da perdonarti, liberati dal vuoto che ti assale e farti una nuova creatura! 
Dio ti benedica