martedì 8 marzo 2011

Cos'è il peccato?



Per alcuni non è altro che un concetto medievale, che aveva lo scopo di incutere timore nei fedeli. Molti ritengono che il peccato sia una condizione relativamente naturale dell’essere umano e di conseguenza, non poi così grave; altri ancora hanno limitato e classificato il peccato agli atti dell’omicidio e del furto, giustificandosi con espressioni tipo “Io non sono un peccatore: non uccido e non rubo!”.
Anche se nel corso della storia l’essere umano ha creato delle definizioni o adottato dei punti di vista per “diluire” la gravità del peccato al fine di giustificare le proprie coscienze, di fatto questa realtà non cambia davanti a Dio, il Signore, il quale non è certamente influenzabile dalle variabili opinioni dell’uomo.

LA DEFINIZIONE

Per definire il male, la Bibbia usa una grande varietà di termini, i quali ci insegnano molto sulla sua natura. La parola più comunemente utilizzata per il peccato significa letteralmente “fallire il bersaglio”; come un arciere inesperto, che scocca la freccia, ma sbaglia la mira. Allo stesso modo il peccatore fallisce il vero scopo dell’esistenza. Potrebbe essere definito come disubbidienza, caduta, errore, ma la definizione che meglio chiarisce il concetto è quella data dall’apostolo Giovanni, il quale lo presenta come “la violazione della legge di Dio”. Il problema non cambia se tale violazione avviene per una omissione (negligenza nel compiere la Legge) o per una azione (atto proibito dalla Legge).  Infatti Dio, il Creatore, ha dato alla sua creatura un “codice di comportamento”, e come un reato è una violazione della legge dello Stato per i cittadini, allo stesso modo il peccato è la violazione della Legge di Dio per l’uomo.

L’UNIVERSALITA’
Non esiste, davanti a Dio ed alla Sua legge, nessun uomo che sia privo di peccato. La Bibbia sostiene chiaramente questo concetto “Tutti hanno peccato, e sono privi della gloria di Dio” (Rom. 3:23). Infatti, dal primo peccato commesso da Adamo, l’uomo ha ereditato una naturale tendenza e inclinazione alla condotta malvagia, tanto che finché vive lontano da Dio né è completamente immerso. Non esistono quindi “grandi” peccati o “piccoli” peccati, ma come una piccola macchia rende un vestito sporco, allo stesso modo qualsiasi peccato, grande o piccolo che sia, rende l’uomo peccatore.
Dopotutto, in fondo, ogni persona è pienamente consapevole di questa realtà: immagina per un istante che la tua vita fosse stata registrata in ogni momento, anche quelli che nasconderesti a chiunque, e che ogni tuo pensiero fosse stato scritto: come ti sentiresti se tutti ne venissero a conoscenza? Tu sai bene di essere un peccatore, e per quanto puoi giustificarti davanti agli uomini, non puoi nasconderti davanti a Dio.

LE CONSEGUENZE

Se un padre proibisce al giovane figlio di fumare ed il ragazzo disubbidisce si verificheranno due reazioni: da una parte le conseguenze dannose del fumo, dall’altra la punizione per la disubbidienza. Allo stesso modo il peccato ha sia delle conseguenze disastrose per l’anima di chi lo commette, oltre che attirare inevitabilmente la condanna di Dio per la disubbidienza.
Le conseguenze del peccato si traducono in una esistenza lontana dalla presenza e dalla benedizione di Dio, che la Bibbia definisce come “morte spirituale”, che si caratterizza come una “mancanza di senso”. In questa condizione l’uomo vive una sopravvivenza contrassegnata dall’incertezza sullo scopo della vita, da timori riguardo al futuro e soprattutto dalla paura della morte e dei suoi effetti. Oltre a tutto questo, il peccato porta ad una conseguenza ben più grave: l’eterna separazione da Dio, generalmente conosciuto come inferno. E’ una punizione certa ed inappellabile, terribile ed eterna, che spetterà a coloro che non avranno abbandonato il loro peccato, confidando nel sacrificio di Gesù Cristo.


Se è vero che le conseguenze del peccato sono disastrose, è altrettanto vero che la Grazia di Dio viene incontro all’uomo che si pente. Se il peccato porta alla morte spirituale e alla morte eterna, è ancora più vero che il Signore propone vita, e vita in esuberanza.
Non sottovalutare la pericolosità di questa condizione. La Bibbia dice che lo Spirito Santo è in grado di convincere l'uomo della realtà del proprio peccato: permettigli di “lavorare” in te, e scoprirai che se confesserai a Dio i tuoi errori, grazie al sacrificio compiuto da Gesù per te sulla croce, otterrai la pace, la gioia e la certezza che provengono solo dalla riconciliazione tra uomo e Dio. 


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