venerdì 18 febbraio 2011

La chiesa evangelica: un capitolo della storia di Lugo


2011 A.D.
Nella tranquilla città di Lugo, all’interno di un complesso commerciale, tra gente impegnata a riporre le buste della spesa nei bagagliai delle macchine ed altri che cercano parcheggio, si scorge silenzioso un nutrito gruppo di persone che si raduna, ogni domenica, vestiti eleganti e Bibbie sotto braccio. Sono gli evangelici, o come direbbe qualcuno gli “evangelisti”. 
“Ecco qua, l’ennesima religione! Ecco l’ennesimo gruppo spirituale, fanatico al quale è meglio stare alla larga”, potrebbe pensare qualcuno, mentre osserva queste persone, serene, salire le scale per recarsi in chiesa, dove si svolgerà il culto. 

Eppure, molti non sanno che proprio la storia della città di Lugo riserva una capitolo fortemente intriso del movimento evangelico, ed una evidente traccia di questo è la grande targa dedicata ad Andrea Relencini, affissa sull’ingresso della Rocca, edificio simbolo della città.

ANDREA RELENCINI

Chi era Andrea Relencini? Definito da Olindo Guerrini un “libero pensatore”, Andrea Relencini era un credente di fede luterana, il quale aderì pienamente a quelli che sono i fondamentali principi evangelici: Sola Fide (“solo la fede” è l’elemento che può avvicinare l’uomo a Dio), Sola Gratia (solo la grazia può rendere l’uomo giustificato. Non opere, pellegrinaggi o sacrifici, perché l’uomo risulterà sempre insufficiente), Sola Scriptura (“solo la Sacra Scrittura” è la regola di fede e condotta cristiana). Per questa sua fede incrollabile nella purezza dell’Evangelo, Andrea Relencini fu impiccato e bruciato a rogo nel 1581 a Lugo, nella piazza centrale. Gli fu più volte offerta la possibilità di rinnegare il suo credo, ma persino in punto di morte scelse di non barattare la sua vita con una verità compromessa.
Il seguente testo è tratto da uno scritto di Ambrogio Bongiovanni (1848-1916) già Direttore della Biblioteca Trisi di Lugo, storico, amante degli eventi di Romagna, che così scrive:
“”Nella piazza era stata preparata una catasta di legna disposta a squadra, necessaria per il rogo “purificatore” e la gente era ammassata all’esterno della Rocca in attesa che fosse calato il ponte levatoio per poter accedere alla piazza.
...
Cominciano con l’entrare nella piazza cento cavalieri in armi, i trombettieri che con i loro suoni fanno rabbrividire, uno stuolo di preti e frati con un gonfalone su cui è disegnata una croce irta di chiodi. Ecco poi entrare il potere rappresentato dai membri dell’ufficio dell’inquisizione, dai dignitari del sacro ordine domenicano, dal rappresentante del vescovo di Imola, dal commissario estense e così via con giudici, notai, anziani della comunità, valletti, cavalieri, sgherri ed altra gente armata. 
Uno scabino sale sul palco dove già è stato portato il disgraziato a lato della forca e dà lettura all’atto d’accusa. Dopo ciò un frate si avvicina al condannato con una croce in mano esortandolo all’abiura ed al pentimento. Al rifiuto con la “fiera ostinatezza col dover obbedire alla intimazione del tribunale inquisitorio” da parte del condannato, un notaro del seguito legge le sentenza di morte. “Ei non tiene china ne tentenna la testa, e rifiuta di baciare un Cristo di legno, mentre lo porta nel cuore”.
Ad un gesto del giudice, la vittima viene presa in consegna dal carnefice per la ferale esecuzione. Viene impiccato e non si ode da lui un gemito o un lamento ed appena dati gli ultimi tratti di vita, viene tagliata la corda e gettato nella catasta di legna a cui è appiccata il fuoco. Eseguita la sentenza le sue ceneri vengono disperse perché di lui non resti niente.""

FANINO FANINI

Quasi contemporaneo del Relencini, anche Fanino Fanini, un giovane fornaio faentino, che dopo aver annunciato per due anni i principi evangelici nella città di Lugo, fu processato a Ferrara, perché sorpreso a predicare dottrine “ereticali” a Bagnacavallo. Non era il solo, ma in quel periodo a Lugo e nelle città vicine era sorto un vero e proprio movimento di natura evangelica che includeva numerose persone. I «nuovi ed entusiasti profeti della Riforma» predicavano dovunque, dai luoghi di lavoro ai sagrati delle chiese dopo la messa e perfino nei monasteri. Fanino, con i suoi amici Barbone Morisi e Giovan Matteo Bulgarelli, Alessandro Bianchi, Nicola Passerino e un tale Nicoletto, erano riusciti a penetrare nel monastero di Santa Chiara di Bagnacavallo per ammaestrare le suore, spinte a leggere libri “proibiti”, a non credere nei sacerdoti, in quanto vi è un solo sacerdote, Gesù Cristo, a non invocare i santi, poiché vi è un solo mediatore, Gesù Cristo; portando queste suore alla conversione all’Evangelo. Nonostante l’intercessione di nobili personalità di allora, il giovane Fanino fu arrestato e il 22 agosto del 1550 fu impiccato e poi bruciato. Le ceneri furono gettate nel Po. Il coraggio, la fermezza, l'entusiasmo del trentenne fornaio faentino, insensibile al pianto della moglie e dei figli, convinto di essere stato eletto al martirio come testimone di Cristo, ebbe una vasta risonanza in Italia e fuori d'Italia.

LA CHIESA DI LUGO
Andrea Relencini e Fanino Fanini sono solamente due dei numerosi personaggi che hanno tracciato un profondo solco evangelico nella città di Lugo. Un solco che è proseguito fino ad oggi e che conosce un rinnovato zelo per la nascita della Chiesa Evangelica di Lugo. Dei due fedeli di cui abbiamo parlato furono disperse le ceneri, affinché se ne perdesse ogni ricordo; eppure oggi, a distanza di 500 anni anche su quelle ceneri sorge una comunità di credenti evangelici, fedeli agli stessi principi ed ideali ispirati alla semplicità ed alla purezza dell’Evangelo. Questo a testimonianza che nessuna cosa potrà mai fermare l’Opera di Dio.
La Chiesa Evangelica di Lugo, parte dell’associazione nazionale delle Chiese Evangeliche Assemblee di Dio in Italia, nasce nel 2005, quando un piccolo gruppo di fedeli, composto appena da 12 persone, cominciarono a riunirsi in una piccola saletta concessa dal comune. Col passare del tempo si manifestò la necessità di provvedere ad un locale proprio, e fu così che nel 2007 la chiesa si trasferì in un modesto locale con una capienza di circa 50 posti a sedere. La benedizione di Dio non è mancata e presto anche quel locale si è rivelato insufficiente a contenere il crescente numero di persone che, nel tempo, si sono accostate all’Evangelo ed hanno scoperto e sperimentato nella loro vita la meravigliosa Grazia di Dio.
Da gennaio 2011, la chiesa di Lugo si è trasferita al primo piano del Centro Commerciale “Globo”, dove già stiamo vedendo che Dio continua a chiamare altre persone alla conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo.



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